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Pavimento pelvico: cos’è e come riabilitarlo

Molte donne convivono quotidianamente con le problematiche legate al pavimento pelvico, non sapendo da cosa siano causati determinati disagi e non essendo a conoscenza che esistono delle soluzioni.

Questo accade perché al giorno d’oggi i disturbi del pavimento pelvico sono ancora poco conosciuti e perché, spesso, i sintomi vengono sottovalutati, senza rendersi conto che non sono fisiologici.

Continua a leggere per scoprire cosa è il pavimento pelvico, quali possono essere i disturbi correlati e come risolverli al fine di riabilitarlo.

Che cos’è il pavimento pelvico

Ancora oggi poco conosciuta, eppure fondamentale per la salute e il benessere della donna, il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli e tessuti che chiudono in basso la cavità addominale e corrisponde all’area genito-urinaria-anale.

È una zona muscolare (presente anche nell’uomo), che contribuisce al sostegno dell’uretra, vescica, vagina, utero e retto, mantenendo in posizione tali organi.

Il pavimento pelvico è necessario per permettere a queste parti del corpo di svolgere le normali funzioni. Nei casi in cui queste siano compromesse si iniziano a notare fin da subito alcuni sintomi, i quali potrebbero essere il segnale di una disfunzione.

Quali possono essere i sintomi di una disfunzione del pavimento pelvico?

Anzitutto è bene ricordare che in presenza di sintomi il pavimento pelvico sta già riscontrando dei problemi, perciò sarebbe eseguire una valutazione quanto prima.

I principali segnali di una disfunzione sono:

  • perdita di urina facendo sforzi (tosse, starnuto, sollevamento pesi);
  • necessità improvvisa di urinare, che può o meno essere accompagnata da una perdita di urina;
  • sensazione di peso a livello pelvico;
  • sensazione di corpo estraneo in vagina;
  • difficoltà a trattenere gas intestinale e/o feci;
  • stitichezza;
  • difficoltà e/o dolore durante i rapporti sessuali;
  • difficoltà al raggiungimento dell’orgasmo;
  • dolore pelvico;
  • cistiti ricorrenti;
  • infezioni vaginali ricorrenti;
  • cistiti post coitali (che si manifestano 24-72 ore dopo i rapporti sessuali).

In questi casi è fondamentale effettuare una valutazione del pavimento pelvico per indagare lo stato di salute di questa struttura e pianificare un percorso di riabilitazione personalizzato con lo scopo di recuperare la corretta funzionalità. È importante non ignorare i sintomi.

Valutazione e riabilitazione del pavimento pelvico: come si struttura un percorso riabilitativo

La prima valutazione è il punto zero che consente di capire quale sia lo stato di salute del pavimento pelvico.

Può essere eseguita in qualunque momento, sia a scopo preventivo che terapeutico.

Eseguire una valutazione a scopo preventivo consente di andare ad individuare, ed eliminare quando possibile, gli eventuali fattori di rischio che potrebbero comportare lo sviluppo di disfunzioni in futuro. Spesso viene eseguita in gravidanza e nel post parto.

A scopo terapeutico invece, viene eseguita con l’obiettivo di migliorare o eliminare le disfunzioni già presenti.

Il percorso riabilitativo è estremamente personalizzato e si può avvalere di diverse tipologie di trattamento, che andranno discusse e decise sulla base di quanto riscontrato in corso di valutazione. La riabilitazione si avvale di tecniche sia manuali che strumentali.

Riabilitazione del pavimento pelvico: valutazione e prima visita

Prima di intraprendere un percorso riabilitativo, bisogna conoscerne lo stato di salute ed è quindi necessario effettuarne una valutazione funzionale.

Questa si struttura in più momenti:

  • raccolta dei dati del paziente, con lo scopo di individuare eventuali fattori di rischio che possono aver inciso sullo stato di salute del pavimento pelvico;
  • osservazione del pavimento pelvico per verificare come questo si comporti in relazione al movimento, alla respirazione, alla postura;
  • valutazione della muscolatura perineale.

Sulla base di tutte queste informazioni raccolte, si stabilisce se sia necessario un percorso di riabilitazione e come impostarlo.

Riabilitazione del pavimento pelvico: terapia e riabilitazione

Le sedute riabilitative si possono avvalere di diverse tecniche, strumentali e non strumentali.

Come ci dice la letteratura scientifica, il primo approccio deve sempre partire da tecniche non strumentali, come:

  • la correzione dello stile di vita;
  • l’utilizzo della fisiochinesiterapia: esercizi di propriocezione, di respirazione, di contrazione e rilassamento del pavimento pelvico.

È molto importante prendere coscienza di questa zona, allenarla, tonificarla o, al contrario, rilassarla se eccessivamente contratta.

Dove non arrivano queste tecniche, ci si può avvalere anche di terapie strumentali, come ad esempio:

  • Elettrostimolazione: attraverso l’ausilio di sonde vaginali o anali che emettono impulsi elettrici, vengono stimolati i muscoli del pavimento pelvico ad aumentare la capacità contrattile, oppure utilizzando frequenze elettriche diverse, ne possiamo indurre il rilassamento;
  • Biofeedback: con ausilio visivo di uno schermo, si aiuta il paziente a localizzare i muscoli perineali ed azionarli correttamente, quindi a contrarre e a rilassare adeguatamente la muscolatura.


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